mercoledì 24 luglio 2013

SALTA...E LA RETE APPARIRA'...OVVERO "LA POESIA DELL'INVISIBILE"

"La fortuna ha sempre un grosso potere. Lascia che il tuo amo sia sempre in acqua: nella pozza in cui meno te l'aspetti, ci sarà un pesce"
OVIDIO

Nei miei post, pescando dalla cassetta degli attrezzi, parlo spesso, così come faccio ogni giorno con le persone , di come liberarci da tutto ciò che ci limita perchè il primo passo è certamente quello di liberarci da tutte quelle cianfrusaglie racchiuse nei cassetti del cuore e nelle pieghe della mente  che ci tengono vincolati in maniera inefficace ai ricordi, alla scarsa autostima, al dialogo interno negativo con noi stessi, alla paura di soffrire, alla rabbia.

Bene! Questo è un passaggio, ma non basta.
Arriva poi un momento in cui se vogliamo diventare farfalle dobbiamo decidere di spiccare il volo. E non è a caso che ho pensato ad una farfalla, perchè nel momento in cui decidiamo davvero che vogliamo cambiare alla determinazione dobbiamo dare le ali per volare e queste ali chiedono leggerezza, colori, capacità di voler cavalcare le onde del vento, creatività.

Se pensate di poter essere i creatori della vostra vita come se fosse un'opera d'arte vi troverete a vivere il viaggio più straordinario che potete immaginare, perchè ogni attimo della vostra vita vi riserverà sorprese, perchè il viaggio sarà più ricco del raggiungimento della meta. Non crediate però che tutti siano dalla vostra parte. Spesso vedere le persone che ci stanno vicino , cambiare, non ci piace, non perchè non gli vogliamo bene ma perchè la cosa che più crea resistenza negli esseri umani è il cambiamento.

Spesso non spicchiamo il volo perchè ci lasciamo bloccare da una serie di cose di buon senso, di convenzioni imposte, di blocchi che oggettivamente non esistono. Un pò per l'incapacità di vederli, un pò per la paura di ciò che pensano gli altri se non rientriamo negli schemi normali (mi chiedo sempre normali per chi, poi!). Così una volta ci diciamo che è troppo tardi, una volta che non abbiamo soldi, una volta che non abbiamo tempo, una volta saltiamo il presente da vivere per occuparci di cose del tipo "ma se un giorno....", già....troppo comodo come alibi! Non decido di fare una cosa adesso perchè la logica mi dice che un giorno potrebbe accadere qualcosa per cui cambierò la mia decisione. Si, avete capito bene, questo è solo un alibi vigliacco per non prendersi responsabilità sul vivere il presente e per non mettersi in gioco.

Del resto si sa, diventare creativamente se stessi comporta il metterci la faccia, il lanciare sfide creative, il vivere le emozioni a pieno...l'essere come siamo, che spesso si sa, non a tutti quelli che ci stanno intorno piace. E allora vuoi mettere la facilità di trovare almeno dieci buoni motivi per cui....potrei fare ma non faccio?...

La leggerezza non è incoscienza, la creatività è un metodo per ottenere le cose, per dare le ali ai sogni, non è uno sterile volo di fantasia e non facciamoci troppe domande se ci sembra strano essere uno splendido fiore che cresce sopra un sottile gambo verde. E' la nostra autostima, il credere nel sogno e il saper cogliere ogni piccola vittoria e sconfitta della nostra giornata quel gambo verde in cui passa la linfa vitale: il gambo verde che porta al fiore.

Parafrasando Calvino, che sulla leggerezza e sulla sua importanza ci ha dato lezioni impagabili, la leggerezza che voglio suggerirvi oggi è quella della "poesia dell'invisibile, la poesia delle infinite potenzialità imprevedibili".

Ci vuole coraggio...il coraggio di pensare che le cose possono anche andare bene!

E ci vuole il coraggio di abbandonare quella che per molti sembra essere una sorta di "coperta di Linus": la rabbia

La rabbia è uno strumento, non un padrone!
E' ciò che ci deve spingere spingere al cambiamento.
Una compagnia scomoda certo ma se vogliamo volare ricordiamoci sempre che la rabbia non può mai essere un'azione in sé e per sé, bensì un invito all'azione.

Insomma: "Salta...e la rete apparirà"

sabato 20 luglio 2013

L'UTILIZZO BIVALENTE DELLE PAROLE

Bello strumento le parole...
sono quello strumento che ci permette di parlare, di pensare, di usare le... parole... un vero e proprio boomerang...
Dico spesso che le persone dimenticano che una parola uscita dalla bocca o dalle dita che compongono pericolose o meravigliose sinfonie sulla tastiera del computer o del telefonino, perchè spesso le dita sono più veloci del cervello...troppo più veloci hanno un potere incredibile: le parole sono azione, fatti. Si può chiedere scusa per quello che si è detto, ma non si possono cancellare gli effetti ottenuti dalle parole...e dopo, haivogliatè a chiedere scusa.

Avete mai provato a pensare a quell'irritazione che vi sale alla testa quando qualcuno vi dice: "sei sempre il solito ", "sei come tutti", "sei uguale al mio ex" , "sei sempre quello che non studia"  e potremmo andare avanti all'infinito.

Oppure avete provato, quando le parole sono sorprendenti e positive a trovarvi immediatamente catapultati di fronte ad uno specchio che vi rimanda di voi un'immagine splendente?

Il punto è che le parole sono molto di più che semplici lettere ordinatamente composte in un codice comunicativo apparentemente tecnico.

Ogni volta che diciamo qualcosa ridefiniamo la relazione con il nostro interlocutore e ogni volta che scegliamo le frasi e le parole per comunicare con qualcuno gli diamo un feedback su se stesso e su ciò che noi, nel profondo pensiamo di lui.

Il bello è che sono le parole inconsce, quelle che scegliamo senza rifletterci, quelle frasi che ci escono così, senza pensare, che fanno capire esattamente chi siamo e cosa pensiamo, anche se per fortuna, spesso le persone a cui diciamo le cose non ci ascoltano con toppa attenzione o non si pongono il problema.

Spesso selezioniamo solo ciò che ci vorremmo sentir dire  perchè leggere le parole per quello che sono e per quello che ci stanno dicendo esattamente non è che ci faccia proprio del tutto piacere sempre!

Vi siete accorti che scegliamo quasi sempre le stesse parole e le stesse frasi?

Proviamo a pensare a quante volte giustifichiamo il fatto che le persone non ci cercano o non ci chiamano perchè "non hanno tempo". Paul Watzlawick grandissimo studioso della comunicazione ci esplicita una regola:  "Non si può non comunicare"  e questo significa che anche un silenzio o un'assenza sono una comunicazione esplicita che ci da degli indizi...

L'ambivalenza delle parole ha questo di bello: che come possono essere lame taglienti nell'etichettare gli altri con un "tu sei così", "tu sei sempre così" e cose varie che producono effetti da affilato bisturi, possono allo stesso modo essere polvere magica che incanta serpenti e conduce le persone a cui le rivolgiamo in "mondi altri" nell'immaginario in cui tutto può, in universi simbolici in cui tutti i problemi si possono risolvere e niente è insormontabile.

La parola in sè e per sè è uno strumento, la scelta dello strumento dipende dal nostro cuore...
La consapevolezza del fatto che le parole producono atti dipende dalla consapevolezza e dall'attenzione che poniamo verso gli altri...

In fondo la comunicazione non è il più grande paradosso dell'esistenza umana?
Utilizziamo la comunicazione per comunicare.

Può essere prezioso strumento o grande trappola per topi.

Lavoro ogni giorno per accompagnare le persone nel cambiamento e questo tema è, per me fondamentale, le parole sono i mattoni con cui costruiamo i nostri pensieri e partire da qui credo abbia un senso importante.


mercoledì 17 luglio 2013

venerdì 12 luglio 2013

IL CORAGGIO DEL SORRISO

Dico sempre che il grande paradosso è che non possiamo essere il punto di vista esterno di noi stessi e così spesso quando pensiamo a ciò che viviamo siamo solo come il pesce...che non sa dell'esistenza del mare, perchè ci vive dentro.
E' da domenica scorsa che ho deciso di scrivere un post...quello di domenica è rimasto nelle bozze e poi è sparito con un colpo veloce del dito sul tasto "canc".
Scrivo questi post perchè l'esperienza vissuta  a fondo, se condivisa, talvolta può essere uno spunto per le altre persone.
Ho deciso di cambiare rotta: avrei voluto scrivere un post che parlava di cancellare cose, di combattere.
Poi siccome credo che le cose non accadano mai per caso...ho capito. Ho capito che la via del cambiamento non può essere perseguita senza che a guidarla sia un linguaggio positivo.
la legge dell'attrazione dice che l'universo ti mette a disposizione tutto e sia che tu pensi una cosa negativa o positiva questa ti arriverà. L'universo ama anche le persone più rapide....quelle che hanno fiducia.
Talvolta, per difendere noi stessi crediamo di poter decidere anche per gli altri, talvolta la nostra insicurezza ci preclude di vivere il presente.
La logica prende il sopravvento sull'espressione degli occhi di chi ci sta parlando... prendiamo decisioni utilizzando lo schema più di buon senso invece di seguire l'istinto.
Perchè è ovvio, è più di buon senso pensare un finale negativo piuttosto che vivere un percorso.
Del resto è una scelta...sta a noi scegliere se essere rondini o aquile e a che altezza volare...
E' più facile voler controllare tutto e giocare sul sicuro, decidere il copione...eppure a un certo punto, se si prende la via del seguire i segnali, del cogliere la ricchezza della vita, tutto questo non da soddisfazione.
E' più facile correre veloci che stare fermi sotto un albero ad accogliere gli eventi...
Talvolta per difendere se stessi non si capisce che il messaggio che mandiamo agli altri è qualcosa di simile a "me ne vado perchè non mi fido di te"...anche se invece vorremmo dire l'esatto contrario.
Eppure basterebbe parlare, dire le cose esattamente per come le sentiamo dentro.
la logica, l'orgoglio, gli stereotipi, le convenzioni, gli schemi di altre storie che non sono le nostre, sono solo sovrastrutture mentali.
Ci difendiamo da un fantasma, da una catastrofe che potrebbe anche non accadere mai e in questo modo ogni piccolo istante che potrebbe essere un sorriso si trasforma in malinconia....
eppure non è sciocco vivere il presente, il qui e ora, più di quanto possa sembrare sciocco pensare che con la logica si possa disegnare un futuro indenne da rischi e da sofferenze..
La fiducia è strada che non vive di logica, la vita ti sorprende solo quando decidi che è di un istante dopo l'altro che si vive...non di ricordi, non di logiche aspettative non di salti in avanti o all'indietro nello spazio e nel tempo.
A volte richiede più coraggio sorridere, o sedersi sereni sotto un albero, chi l'ha detto che la logica ha più buon senso dell'anima?