lunedì 27 maggio 2013

CRONACHE PERSONALI DA UNA FINALE SCUDETTO

Credevo che questa finale scudetto del campionato di rugby fra Cavalieri e Mogliano di sabato scorso a Prato...non finisse mai! Dopo il primo tempo guardato seduta in tribuna, nel secondo tempo tutta la psicologia che ho studiato mi ha abbandonato di colpo e di quella seconda parte della partita ho visto sprazzi "pascolando" avanti e indietro fra il bar e la balaustra, guardando le facce dei ragazzi di Mogliano  che non erano in campo e la faccia di Umberto Casellato  per capire cosa stesse succedendo.
La partita l'ho rivista ieri sera in tv e oggi su internet.
Sabato era troppo l'impegno di vivere quello che stava accadendo.
Non mi addentro certo nelle cose tecniche...che non sono il mio ambito nè, tantomeno, nelle chiacchiere "da bar". Sono del parere che ognuno fa delle vittorie e delle sconfitte ciò che vuole e le utilizza come meglio crede per la crescita personale e delle persone che gli stanno intorno. Scrivo questo post per condividere  alcune riflessioni, perchè le esperienze condivise, quelle si, possono essere utili.
Conosco Umberto Casellato oramai da qualche tempo e con Umberto abbiamo sempre parlato e ragionato di psicologia, di mental coaching, di tutto ciò che riguarda una visione del rugby indubbiamente di largo respiro.
Sono pochi gli allenatori (non solo nel rugby) che hanno la capacità che ha Umberto di capire l'importanza di certi aspetti e di mettersi in gioco per primi per lavorarci sopra.
E così ne approfitto per ringraziare anch'io Umberto, non solo per un indimenticabile scudetto ma per tutto quello che mi ha insegnato, per tutto quello che porta al mondo della palla ovale.
Qualunque sia la squadra che uno ha a disposizione, qualunque sia la società, il budget o quello che è, a fare grande un allenatore sono sempre le sue doti personali oltre alle capacità teniche e tattiche. Si perchè per fortuna, nel mondo dello sport a fare la differenza sono ancora le persone.
Questo gruppo straordinario che ha portato il Mogliano allo scudetto è certamente figlio di persone straordinarie: i ragazzi tutti,la società, lo staff, i tifosi......si è visto sempre e chiaramente un esercito che ha remato sempre nella stessa direzione. Alla sua testa un grande condottiero!
Mogliano è stato quest'anno l'esempio di come l'estrema professionalità e competenza possono convivere con quella "leggerezza" che significa  mantenere lo spirito goliardico del rugby, che non ne annacqua la professionalità ma ne rafforza invece la potenza.
Di Umberto mi ha sempre colpito il suo mettersi in gioco per primo per poter sempre migliorare se stesso; e poi la percezione straordinaria di ciò che accade nel gruppo; l'assoluto rispetto per i suoi giocatori; la correttezza nelle scelte e soprattutto l'essere se stesso senza voler necessariamente piacere a tutti.
Ha un'altra caratteristica rara questo allenatore...quando parlava di scudetto forse qualcuno all'inizio lo ha pensato come un visionario non tenendo conto che a parlare era qualcuno che conosce esattamente il significato del termine programmazione e che, con le persone che compongono questa splendida squadra, dentro e fuori dal campo, questo termine così complesso...ha saputo metterlo in pratica!
Umberto e Kino Properzi sono stati davvero un grande esempio e una grande lezione per me che da loro, come mental coach ho avuto davvero la fortuna di imparare tanto: Grazie Kino e Grazie Umberto!!!!!!!!

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