Queste tecniche sono state rubate da
Boris Gertz a J Butler, il quale le ha copiate da H.A. Thelen con una leggera
modifica. Questi, a sua volta, le aveva tratte indebitamente da un lavoro di
Paul Diedrich ……non si sa da chi le abbia prese Paul Diedrich…….
La
maggioranza delle discussioni di un gruppo operativo diventano prima o poi un disperato tentativo di sfuggire dal
problema che si ha per le mani. Ciò viene fatto spesso in modo maldestro, causa
imbarazzi non necessari e lascia il gruppo privo della confortevole sensazione
di essersi sbarazzati del problema.
Con la
presente viene offerta una batteria di tecniche ideale per sfuggire le soluzioni, nella speranza che
renda i membri e i leaders dei gruppi abili a ritirarsi con garbo e di
“scantonare” il problema in modo sofisticato e con stile.
1. Trovate un capro espiatorio e andate
avanti con quello:il management può incolpare la direzione e viceversa, la
direzione può prendersela con la produzione, la produzione può prendersela con
il management e il governo….. e tutti
possono accusare ….. la società.
2. Dichiarate, appena potete, di non
avere “la risposta”. Questo vi esonererà dall’avere “qualsiasi” risposta.
3. Per ogni proposta ventilatene una
opposta e concludete che la “via di mezzo” (nessun tipo di movimento)
rappresenta il modo più saggio per dar corso all’azione. Se questo non dovesse
funzionare, mettete in guardia gli altri sul pericolo di muoversi troppo in
fretta. Tutto ciò naturalmente è finalizzato a evitare che si cominci.
4. Puntualizzate che il tentativo di
raggiungere una conclusione è solo una “futile ricerca di sicurezza” mentre
invece il dubbio e l’incertezza promuovono la crescita. Se questo dovesse mettervi in una situazione
difficile, dite qualcosa che nessuno nel gruppo può capire.
5. Mostratevi leggermente imbarazzati
quando il problema viene sollevato. Insinuate che è di cattivo gusto o troppo
elementare per una considerazione
adulta, o che qualsiasi discussione potrebbe venire facilmente fraintesa da
estranei. Se gli altri membri dovessero insistere nel voler discutere la
questione, dite allora che il problema non può essere separato da altre
questioni a monte, pertanto nessun problema potrà essere risolto se non si
discute e non si risolve tutto quello che viene prima.
6. Sottolineate che coloro che vedono il
problema, lo fanno come conseguenza delle loro caratteristiche personali: sono
infelici, per esempio, e trasferiscono la loro insoddisfazione nelle questioni
che si stanno considerando. Quando questo tentativo fallisce, una mossa astuta
consiste nel chiedere (magari alla persona più prolissa) cosa si intende dire
esattamente con la domanda che ci si sta ponendo. Quando questa sarà
esaurientemente chiarita, non ci sarà più tempo per la risposta.
7. Cercate di far notare tutti gli
aspetti di ogni questione nascondendo in questo modo la vostra indecisione
sotto una coltre di oggettività. Tutto ciò è certamente impopolare, perciò, per
salvaguardarvi, mettete in guardia gli altri dicendo che in ogni tentativo di
formulare delle conclusioni ci possono essere pericoli di ogni genere: pericolo
di abuso di potere,pericolo che possa
sembrare tale, pericolo di affermare più di quanto non si sappia con certezza
e, ovviamente, il pericolo di verificare che nessuno ha una soluzione veramente
valida da offrire.
8. Se fino a questo punto tutto dovesse
fallire, insistete nel dire che non si potrà fare nessun passo finchè non sarà
possibile consultare un esperto.
9. Potete anche rifugiarvi in obiettivi
generali o dichiarazioni di principio su cui tutti possono trovarsi d’accordo
ma che non indicano nessun contributo operativo o alcuna possibilità di
modificare la situazione attuale.
10.
Come
ultima risorsa esprimete profusi ringraziamenti per aver sollevato il problema.
Esso ha stimolato le nostre migliori riflessioni ed ha contribuito pertanto
alla nostra crescita. Dovrebbe ottenere una medaglia!!!!!!!
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